lunedì 17 gennaio 2011

Stadio Dall'Ara di G.Tagliaventi, l'entusiasmo di David Greusel dagli USA

Il famoso architetto statunitense David Greusel appoggia il Gruppo Salìngaros sul progetto di Gabriele Tagliaventi relativo allo Stadio Dall'Ara.
Greusel è l'architetto dei maggiori stadi contemporanei USA, come il PNC Park di Pittsburgh e il nuovo stadio Busch di St. Louis. Con una lettera a Nikos Salingaros dichiara senza mezzi termini il vantaggio ad avere un parco sportivo, come il progetto dello stadio Dall'Ara di Gabriele Tagliaventi, in centro città invece che in periferia. Il testo di uno dei massimi esperti mondiali sull'argomento, smonta la validità  delle proposte che vorrebbero continuare l'opera di cementificazione delle periferie e dell'agro delle città per costruire cattedrali sportive nel deserto che poi diventano non-luoghi.




17 gennaio 2011
Oggetto: gli stadi urbani

Caro Nikos,
scrivo in risposta alla tua questione relativa alla convenienza di disporre di stadi urbani, cioè non posizionati in zone periferiche. Come architetto che ha progettato alcuni dei luoghi di raduno sportivo più popolari negli Stati Uniti, compreso il Parco PNC a Pittsburgh e il nuovo stadio Busch a St. Louis, posso dichiarare inequivocabilmente che gli stadi urbani sono da preferirsi.

Paradossalmente l’unico vantaggio che ci si aspetta dagli stadi periferici, cioè la facilità di accesso e di parcheggio, si rivela non essere affatto un vantaggio. Posso illustrare questo punto con un esempio. Lo Houston Astrodome (che qui chiamano “l’ottava meraviglia del mondo”), inaugurato nel 1965, fu costruito secondo il modello periferico su un grande terreno suburbano di Houston, Texas. Il parcheggio aveva una capacità di 20.000 automobili, che potevano affluire da quattro entrate principali. Il risultato fu che ad ogni evento 5.000 veicoli o più tentavano di infilarsi in ciascuno di quegli ingressi, creando ingorghi da incubo. Quando nel 2000 la squadra Houston Astros traslocò in un nuovo stadio nel centro città, il Minute Maid Park, questi problemi di traffico scomparvero con generale meraviglia, perché l’efficienza della griglia urbana permetteva agli utenti di entrare e uscire dal distretto dello stadio da molti punti diversi, e non solo quattro. Ciò risolveva gli ingorghi, e ha reso l’accesso alle partite del Minute Maid Park molto più divertente e piacevole per i tre milioni e più di spettatori che vi assistono ogni stagione.

Ci sono altri vantaggi ad avere uno stadio urbano. I tifosi possono scegliere dove parcheggiare e quanto pagare di conseguenza, secondo la loro voglia di camminare. Inoltre, il servizio di trasporto pubblico è
superiore negli ambienti urbani. Vicino allo stadio si trovano più servizi e luoghi di divertimento. E l’esperienza di andare a un evento sportivo diventa un’esperienza visiva ed emotiva della città, ben altra
cosa dal camminare fra automobili parcheggiate. Le squadre che si sono trasferite da un luogo periferico a un ambiente urbano, come gli Houston Astros, non vogliono tornare indietro. Per di più gli eventi sportivi
negli ambienti urbani risultano anche più emozionanti, perché la città dona la sua energia agli spettatori e alle squadre.
Per questi motivi incoraggerei fortemente ogni cliente o futuro cliente a individuare un impianto sportivo il più vicino possibile al centro cittadino. Non c’è alcun vantaggio, ma al contrario una miriade di svantaggi, nel localizzare una tale funzione in periferia, dove l’accesso è difficile e l’esperienza visuale ed emotiva risulta diluita.

Con i riguardi più calorosi,

David Greusel,
FAIA, Principal Convergence Design
Overland Park, Kansas

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