mercoledì 22 dicembre 2010

Progetto URBIS

Il 21.12.2010 si è svolto a Roma, presso lo studio dell'arch. Brunello Berardi, un intenso incontro seminariale che ha ripercorso la storia ventennale del progetto URBIS, una soluzione integrata al problema della viabilità dell'XI Municipio, che colpisce l'intero quadrante di Roma sud-ovest. Al di là della situazione specifica, il progetto è paradigmatico per il tipo di approccio a una situazione comune a molte città italiane, dove il traffico di scorrimento viene a passare su arterie inadeguate perché storicamente destinate ad usi locali, a causa di costrizioni urbanistiche stratificatesi col tempo o per ragioni orografiche. Anche la storia del progetto e dei suoi molti accidenti burocratici è stata assai istruttiva a riguardo della complessità "para-urbanistica" della quale inevitabilmente il professionista deve saper tenere conto per giungere in porto col proprio lavoro.

L'Arch. Brunello Berardi mentre illustra il progetto ad alcuni dei partecipanti.

martedì 14 dicembre 2010

Sulla RMJM, o il crepuscolo degli dei

di Stefano Serafini *

Il mostruoso progetto di costruire un grattacielo di 403 metri nel centro di S. Pietroburgo, in Russia, è stato cancellato da un ukaz presidenziale (http://rt.com/politics/gazprom-skyscraper-moved-petersburg/).

Secondo il quotidiano The Guardian, la società incaricata di realizzare lo Okhta Centre, la multinazionale RMJM con base in Scozia, naviga in cattive acque. Il giornale sottolinea la relazione esistente tra questa compagnia e l'economia finanziaria fasulla giunta alla crisi. Poiché la notizia è di un mese fa (http://www.guardian.co.uk/artanddesign/2010/nov/21/will-alsop-rmjm-fred-goodwin), viene da chiedersi se non esista un rapporto tra la decisione di Medvedev di bloccare il progetto pietroburghese (una scelta politica eccellente, peraltro, davanti al pubblico russo e internazionale, e un grande guadagno d'immagine), e il declino finanziario della RMJM.


venerdì 10 dicembre 2010

Imparare da San Pietroburgo. La Russia dice no ai grattacieli invasivi

di Gabriele Tagliaventi

Una buona notizia arriva da San Pietroburgo.
Il Presidente della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev, ha firmato il decreto che impedisce la costruzione del grattacielo Okhta Tower. Un grattacielo alto 400 metri che la potente Gazprom voleva costruire nel centro di San Pietroburgo e che doveva essere visibile da ogni punto della città.



martedì 7 dicembre 2010

"La Città Sostenibile è possibile"

Presentazione del libro
"La Città Sostenibile è possibile"
Una strategia possibile per il rilancio della qualità urbana e delle economie locali.
di Ettore Maria Mazzola .



Piazza del Popolo, Latina
15 dicembre 2010 ore 18:00
 

venerdì 3 dicembre 2010

Il crepuscolo della contemporaneità

di Antonio Caperna - 03/12/2010

Scriveva Paul Ricoeur: «sembra che il genere umano, avvicinandosi en masse a una elementare cultura di consumo, si sia fermata en masse a un livello subculturale». Il dominio culturale dell’Occidente su scala planetaria, fa si che ovunque nel mondo possiamo ritrovare le stesse mostruose banalità della cultura consumista. In Architettura ciò significa che, uccisa la tradizione, costruire a Londra a Shangai o New York è la stessa cosa. Non si scorgono differenze formali o tipologiche. Viviamo in una sorta di “bolla subculturale” che nella sua tragica avanzata ha consumato il nucleo etico e mitico della nostra civiltà. Dai processi di standardizzazione industriale si è giunti a quelli di appiattimento delle “produzioni dell’intelletto”, una condizione di senilità del pensiero. Se da un lato il progresso tecnologico avanza nella sua inesorabile corsa, dall’altro lato vi è una parabola discendente della nostra spiritualità e delle forze che alimentano la vita. Queste ultime si stanno sempre più affievolendo. L’architettura è un segno tangibile di questa decadenza e spossatezza propria dei periodi finali di una cultura.

mercoledì 1 dicembre 2010

Il Gruppo Salìngaros al Convegno “Ritorno alla città”

di Stefano Serafini*
Con largo anticipo – era il 1976 – Jean Baudrillard previde la nascita della Green Economy e smascherò la sottostruttura finanziaria della “sostenibilità”. Ciò non impedì lo spettacolo, e oggi in Architettura ammiriamo falansteri “capolavori urbanistici”, grattacieli “ecologici”, accessori tecnologico-industriali “sostenibili”, devastazioni territoriali “a misura d’uomo”.
La proposta dal Gruppo Salìngaros nasce dalla constatazione che la transizione che stiamo vivendo, di cui la crisi economica, dell’acqua, e del petrolio, è solo un assaggio, spazzerà via il teatro dei doppi vetri industriali e delle auto elettriche. Occorre perciò andare a monte, a una sostenibilità strutturale: immaginale, psichica, etica, sociale, economica, politica. Occorre recuperare, momento per momento, l’ordine di natura che precede e quindi determina il benessere dell’ecosistema. Un ordine che viene identificato innanzitutto dal benessere integrale della persona umana, senza distinzioni di classe o cultura e senza artificiose derive consumistiche che gerarchizzino l’accesso alla vita.
Nikos A. Salingaros.
Intervento al convegno "Ritorno alla Città", Roma 01.12.2010.