domenica 23 gennaio 2011

Urbanistica, politica, transizione …

di Stefano Serafini.

“La lotta del Gruppo Salingaros e dei suoi amici, primi fra tutti AVOE e Civicarch, contro la dissoluzione delle città in periferie, è stata anticipata negli Stati Uniti da un’ampia frangia di contestatori di alto livello: professori universitari, ricercatori, teorici dell’architettura.
Nel cuore dell’impero l’impatto è infatti giunto prima e su scala assai più vasta che da noi, per cui si può asserire che il popolo americano è il primo testimone-vittima del sistema che gli USA hanno contributo a diffondere in tutto il mondo.

sabato 22 gennaio 2011

L'area ex Lebole di Arezzo. Un quartiere non si costruisce tutto e subito

di Pietro Pagliardini
Sarà possibile esprimere un’opinione sull’area ex Lebole senza suscitare retro pensieri, in questo clima da avanzata campagna elettorale? Probabilmente no, ma vale la pena provarci.
Il Sindaco ha ragione: il problema deve essere risolto, l’immobilismo è la peggiore scelta. Ma il nodo vero sta nella mancanza di iniziative forti, a parte i così detti “volenterosi”, che però possono fornire una risposta quantitativamente limitata, circa un 10% del totale, e soprattutto qualitativamente scontata: commerciale, l’apparente soluzione a tutti i mali edilizi.

lunedì 17 gennaio 2011

Stadio Dall'Ara di G.Tagliaventi, l'entusiasmo di David Greusel dagli USA

Il famoso architetto statunitense David Greusel appoggia il Gruppo Salìngaros sul progetto di Gabriele Tagliaventi relativo allo Stadio Dall'Ara.
Greusel è l'architetto dei maggiori stadi contemporanei USA, come il PNC Park di Pittsburgh e il nuovo stadio Busch di St. Louis. Con una lettera a Nikos Salingaros dichiara senza mezzi termini il vantaggio ad avere un parco sportivo, come il progetto dello stadio Dall'Ara di Gabriele Tagliaventi, in centro città invece che in periferia. Il testo di uno dei massimi esperti mondiali sull'argomento, smonta la validità  delle proposte che vorrebbero continuare l'opera di cementificazione delle periferie e dell'agro delle città per costruire cattedrali sportive nel deserto che poi diventano non-luoghi.